Durante il fine settimana appena trascorso, si sono tenute
diverse manifestazioni popolari nelle piazze delle più grandi città d’Italia tra cui: Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli.
Tutti contro l’obbligo del green pass anticostituzionale ed illiberale che il governo Draghi ha deciso di adottare come metodo per reprimere i contagi covid (purtroppo in continuo e costante aumento).
Cosa è successo
Migliaia di persone hanno sfilato, senza mascherina, uno vicino all'altro, al coro di "libertà, libertà" e "no Green Pass", tra acclamazioni e cori contro il governo, contro i governatori, i sindaci, i giornalisti e anche i medici.
I "No Vax", "No Green Pass", "No Tamp" sono tornati in piazza a Milano, Torino, Udine, Reggio Emilia, Bologna, Roma, Napoli, Padova, Modena, Cagliari, Novara. Centinaia di migliaia in totale contro "una dittatura sanitaria" mascherata da emergenza sanitaria. I video girano sul web e sui social, tra i gruppi negazionisti "Basta dittatura", "Stop dittatura", "Contro il Green Pass".
Si tratta per lo più di manifestazioni non autorizzate, di "proteste non pre-avvisate contro il regime", organizzate in maniera più o meno spontanea e improvvisata tra chat, passaparola, volantini, manifesti e talvolta con la supervisione di qualche sigla più strutturata. Con questo appena passato, si tratta del sesto sabato consecutivo in cui il popolo dei No Pass si dà appuntamento. E promette: "Avanti tutta finché la dittatura non sarà distrutta". O ancora: "Non ci fermiamo finché non vediamo tutti i criminali della dittatura in galera".
Nella capitale si sono verificati disordini e tafferugli con le forze dell'ordine quando i manifestanti, tra i quali il leader di estrema destra di Forza Nuova Giuliano Castellino, hanno provato a partire in corteo, bloccati dalla polizia. Dopo una breve trattativa, il corteo è stato autorizzato a muoversi in direzione Rai. Castellino è pure salito sul tettuccio di un'auto parcheggiata per incitare la folla.
A Torino ci sono stati momenti di paura quando una Mercedes nera, verso le 19.30, si è trovata bloccata nell’ingorgo del corteo e il conducente, per cercare di procedere ha accelerato lievemente. Per fortuna non c’è stato alcun impatto con i manifestanti e nessun ferito. Ma le forze dell'ordine sono comunque intervenute identificando l'autista che sarebbe andato via spaventato. In serata sempre a Torino, la rabbia si è poi sfogata contro sanitari e medici al grido di: "Venduti, venduti", così hanno urlato i manifestanti davanti all'ospedale Gradenigo, in corso Regina Margherita. Cori di protesta anche contro Draghi e i giornalisti, definiti "terroristi".
Migliaia di persone si sono ritrovate in centro a Milano: "No paura day" il titolo della manifestazione nata in piazza Duomo dove era stato allestito un palco, il corteo ha poi sfilato lungo via Torino e fra le colonne di San Lorenzo. Alcuni manifestanti hanno assaltato un gazebo del Movimento Cinque Stelle al grido di "traditori, traditori": episodio denunciato dal deputato grillino Stefano Buffagni su Facebook.
A Genova erano presenti anche no green pass francesi: "Francia-Italia un solo cuore per la libertà", recita uno striscione. Il presidio si è trasformato anche qui in un corteo non autorizzato che ha preso di mira, tra gli altri, la redazione del Secolo XIX e il governatore Giovanni Toti.
In Svizzera si è mobilitato anche il Canton Ticino. Così come a Reggio Emilia, Padova, Bologna, Novara. "Rinunciare alla propria salute personale qui e ora in cambio di una ipotetica salute collettiva è come indossare la divisa e andare in guerra" dice al megafono una delle promotrici, un'infermiera No vax. Mentre ancora oggi in Italia si contano 6.860 nuovi casi e 54 morti per Covid.
A Napoli si sono radunati centinaia di manifestanti in piazza Dante. Ai negazionisti del Covid si sono uniti i complottisti dei vaccini, ma anche i contrari all'obbligo e all'estensione del Green Pass a scuole, mezzi di trasporto, attività sociali e ricreative. Netti i toni: "Criminali, vi aspetta Norimberga!", si legge su uno striscione, mentre qualcuno distribuisce castelli con lo slogan "No al nazi-pass". "Siamo di più dell’ultima volta” - dice ai giornalisti uno studente universitario -. Tra i manifestanti l'opposizione a obbligo dei vaccini e Green pass è senza mediazioni, ma sull'azione da svolgere regna l'incertezza. Si cercano interlocutori politici, ma nessuno li individua per ora.
A Napoli è stato anche annunciato che il popolo del no green pass il 1° settembre farà un blitz nelle stazioni ferroviarie italiane e il 2 settembre è previsto un presidio sotto al Consiglio regionale campano. Poi il 15 settembre i manifestanti saranno tutti a Roma: ci sarà il corteo nazionale. Il paradosso: per arrivarci molti dovranno prendere treni o aerei, ma senza Pass non si può. "Proveremo in macchina o con i pullman o saliremo senza lasciapassare" annunciano, contro le regole che scatteranno dal 1° settembre.
Blocco stazioni
Il gruppo Telegram avverte "Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno!". "Basta dittatura": più di 38 mila iscritti, il simbolo della svastica nera su cerchio bianco e sfondo rosso usata dai nazisti, in parte coperta dalla scritta "Dittatura Covid". È su Telegram che con appelli e passaparola vengono organizzate alcune delle manifestazioni dei "No vax" e dei "No Pass", come quelle di ieri domenica 29 agosto a Milano, Genova, Torino, Roma e Napoli
Questa volta, l'obiettivo è quello di bloccare le stazioni ferroviarie il 1° settembre, giorno in cui anche per viaggiare sui treni a lunga percorrenza Intercity, Intercity notte e Alta velocità sarà necessario esibire, insieme al biglietto, anche il Green Pass.
Gli obiettivi individuati delle stazioni da bloccare sono 54, da Nord a Sud e per l’esattezza: le stazioni di Bari, Bologna, Milano, Roma, Trento sono solo alcune. Questo il programma: "Ore 14:30 incontro davanti stazione. Ore 15:00 si entra e si rimane fino a sera", recita l'appuntamento organizzato “dal popolo, autogestito, pacifico". Il gruppo dei manifestanti dice di "voler distruggere questa dittatura sul nascere prima che arrivino a spararci in strada". Tra le immagini postate di recente ci sono quelle del presidente del Consiglio Mario Draghi ritratto con i baffi alla Hitler e arrestato da militari.
Le reazioni del mondo politico
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini addita come gravissima la proposta di voler bloccare le stazioni.
Giovanni Toti chiama i manifestanti “vigliacchi”, il governatore della Liguria, scrive: "Obbligare a una vaccinazione che può salvare milioni di vite non viola nessun diritto umano. Bloccare le stazioni ferroviarie invece viola il diritto di muoversi per andare a lavorare o tornare a casa. Far richiudere le città distrugge la nostra economia e i nostri lavoratori. Vi chiamate guerrieri ma siete solo dei vigliacchi".
Anche Assoutenti si dice pronta a denunciare penalmente chiunque bloccherà le stazioni ferroviarie e creerà disagi alla circolazione dei treni.” Si tratta di una protesta che creerà enormi danni a chi utilizza il treno per andare a lavoro o a chi si sposta con il trasporto ferroviario per rientrare dalle vacanze estive - scrive nella nota il presidente dell'associazione”, Furio Truzzi. Il presidente Assoutenti aggiunge: “Rispettiamo il diritto di tutti di manifestare e protestare, ma siamo pronti alla battaglia legale contro coloro che, per imporre le proprie idee, determineranno un danno ad altri cittadini, ingiustamente coinvolti nelle proteste dei 'no Green pass'".
Nelle stazioni ferroviarie italiane intanto
sono statti affissi degli avvisi nei quali si dice che dal 1° settembre per viaggiare sui treni
Av, Intercity e Intercity notte, serve avere il green pass e che va esibito insieme al
biglietto quando passa il controllore. Le
linee guida del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
ammoniscono che
chi non ha il Green Pass verrà
invitato a scendere alla prima stazione utile e, nel frattempo, il passeggero dovrà spostarsi in uno spazio isolato, appositamente adibito sul treno.
Ferrovie dello Stato sottolinea che anche quando si prenota il biglietto e il posto, si dovrà dichiarare di essere provvisti del Green Pass precisando di impegnarsi, nel caso di sintomi riconducibili al Covid negli otto giorni successivi al viaggio, a comunicare tale circostanza alla Asl competente.
Coloro che hanno già acquistato un biglietto nei giorni precedenti all'entrata in vigore delle nuove regole e non intendano più viaggiare perché sprovvisti di Certificazione verde potranno richiedere il rimborso del biglietto entro il 30 settembre.