Wael Al Dahdouh, giornalista di Al Jazeera, ha perso l'intera famiglia (moglie, due figli ed un nipote) in un attacco israeliano a Gaza. La notizia gli è arrivata nel modo peggiore, proprio durante una diretta sull'emittente araba. Un raid avrebbe infatti colpito l'abitazione dove i suoi familiari erano scappati per rifugiarsi. Ennesime vittime di una guerra che ogni giorno aumenta il numero di morti tra i civili (APPROFONDISCI QUI).

Al Dahdouh è il capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza. Mohamed Moawad, direttore dell’emittente araba, lo ha definito come un giornalista veterano e coraggioso su X. In un filmato trasmesso nelle ultime ore, si può vedere come Al Dahdouh sia entrato nell’ospedale dei martiri di Al Aqsa a Deir al-Balah per cercare i corpi dei suoi familiari uccisi. All'uscita dalla struttura, ancora visibilmente scioccato, ha poi dichiarato: "Quello che è successo è chiaro, si tratta di una serie di attacchi mirati contro bambini, donne e civili. Stavo giusto riferendo da Yarmouk di un attacco simile. Avevamo i nostri dubbi che l’occupazione israeliana non avrebbe lasciato andare queste persone senza punirle. E purtroppo è quello che è successo. E questa sarebbe l’area ‘sicura’ di cui parlava l’esercito di occupazione".

Al momento del fatale attacco la famiglia si trovava nel campo profughi di Nuseirat, a sud di Wadi Gaza. Youmna Elsayed, corrispondente di Al Jazeera nella Striscia, ha commentato così la terribili vicenda: "L’assalto indiscriminato da parte delle forze di occupazione israeliane ha provocato la tragica perdita della moglie, del figlio e della figlia di Al-Dahdouh, e il resto della sua famiglia è sepolto sotto le macerie. È straziante riferire sulla famiglia di Wael e vedere quanto sia distrutto. Lui calma tutti. Ci parla come un fratello maggiore, non solo come un capoufficio. Non ha lasciato Gaza City. È rimasto, nonostante tutte le minacce".