"Io non ho l'obiettivo di entrare in politica. Io e Chiara Ferragni siamo cittadini ed entriamo nel dibattito pubblico parlando di cose che riguardano noi e voi.”
Così Fedez con un post su Instagram parla del suo recente ritorno sul tema “scottante” del
Ddl Zan e di come abbia più volte attaccato la politica per le opinioni controverse al riguardo. Sempre sotto al post il rapper ha ribadito che non vuole che lui e sua moglie vengano “regolamentati” su cosa dire e cosa no.
Al centro di tutto, oltre alla bagarre sulla legge sull’omotransfobia, c’è
il recente battibecco con Matteo Renzi, accusato di aver voltato le spalle alla causa, avvicinandosi pericolosamente alle idee della Lega. Nella diretta su Instagram Fedez ha parlato di questo e di molto altro assieme al parlamentare Pd
Alessandro Zan , con Marco Cappato e con Giuseppe Civati.
Fedez e la diretta su Instagram: le opinioni di un privato cittadino
Nella lunga diretta Fedez continua ad attaccare la Lega e tutto il centrodestra, accusato di aver sottoscritto la celebre e controversa Carta dei Valori di Orban. E il rapper non le manda a dire e aggiunge che è meglio nessuna legge piuttosto che una legge che discrimina le persone. In risposta alle accuse di protagonismo, l’artista ha risposto che tutto quello che fa lo fa da privato cittadino che si interessa del suo paese. La sua è una posizione privilegiata, è vero, ma non ha mai voluto farsi pubblicità e via dicendo. Certo è che, se anche le intenzioni di Fedez fossero buone, la sua opinione va a scontrarsi con quella di una classe politica che molto spesso è disinteressata o ambigua sull’argomento.
Fedez ha poi aggiunto che a Renzi bisogna dare atto della grande forza di volontà sulle unioni civili (legge peraltro parziale e incompleta sotto molti punti di vista) ma è anche innegabile che la sua ambiguità riguardo al Ddl Zan, sia comunque molto sospetta, soprattutto se pensiamo che arriva da un uomo di sinistra.
E intanto la legge contro l’omotransfobia è ancora là che attende, chiusa dentro un cassetto in attesa di tempi migliori o di una politica più interessata a certi temi; purtroppo però il tempo stringe e a fronte di tutte le violenze perpetrate ai danni di molte persone della comunità LGBT+ l’urgenza di tale legge diventa ogni giorno più urgente.