Continuano
le polemiche sul Green Pass e mentre il Governo cerca di correre ai ripari, qualcuno ha deciso di cercare soluzioni alternative alla vaccinazione.
Con l’entrata in vigore della nuova certificazione, infatti, in rete si sono moltiplicate le pagine e i gruppi che promettevano la vendita di pass falsi a cifre decisamente astronomiche. Per ottenere la propria certificazione, infatti, bastano “appena” 500 euro, peccato però che questo documento non abbia alcun valore e non sia, ovviamente, riconosciuto come valido dalle varie applicazioni per il controllo.
Le forze dell’ordine sono state allertate da molte persone che sono entrate in contatto con questi gruppi e hanno denunciato la cosa alle autorità. In uno di questi gruppi si legge: “Ciao, ti spiego brevemente come funziona. Attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì in green pass”.
Green Pass falsi, un business da migliaia di euro
Al momento sono state identificate quattro persone, tra cui due minorenni che sono state indagate per truffa e falso. Queste persone vendevano Green Pass falsi per un prezzo tra i 150 e i 500 euro, con possibilità di pagare in buoni d’acquisto per diverse piattaforme di shopping e varie criptovalute. Inoltre sono stati sequestrati oltre 30 canali Telegram che offrivano servizi simili a prezzi spesso ancora più elevati. Le indagini sono ancora in corso e le Forze dell’Ordine hanno nel mirino ancora decine e decine di utenti “anonimi” che spacciavano Green Pass.