Terza dose di vaccino, secondo l’Ema è ancora troppo presto per dare conferme o smentite al riguardo. L’eventuale terzo richiamo del siero contro il Covid-19 da diverso tempo aleggia nell’aria come uno spettro in bilico tra conferme e smentite continue. Alcuni parlano di una terza dose a gennaio prossimo; altri di una dose a 9 mesi dalla seconda; altri ancora parlano di un vaccino che comprenda sia quello contro il Covid che il classico siero contro l’influenza.
Insomma, la situazione è piuttosto confusa e non ci sono ancora abbastanza dati al riguardo; probabilmente per saperne di più bisognerà attendere
l’evoluzione della situazione epidemiologica e l’eventuale proliferare di nuove varianti che potrebbero darci più indicazioni riguardo l’efficacia dei preparati attualmente in circolazione.
Covid-19, il parere degli esperti
E sono proprio le varianti il problema che desta maggiori preoccupazioni nel mondo; la Variante Delta, ad esempio, sta diventando predominante e gli scienziati non escludono che in futuro potrebbero entrare in gioco ulteriori trasformazioni del virus che potrebbero rendere necessaria una terza dose o, eventualmente, una modifica nella composizione del vaccino stesso.
Il disco però è sempre lo stesso: non ci sono ancora dati a sufficienza al riguardo ed è quindi prematuro parlare già da ora di una terza dose. Ciò che conta, al momento, è che
i vaccini nonostante la risalita dei casi proprio per colpa delle varianti, risultino efficaci nel prevenire le infezioni più gravi e l’ospedalizzazione; per quanto riguarda la sicurezza totale, ovviamente, è difficile se non impossibile avere certezze in questo senso.
Sono in corso ulteriori studi da parte dell’Ema e di tutte le altre agenzie che si occupano dei farmaci, ma come si ripete da mesi, stiamo vivendo una situazione tanto inaspettata quanto confusa e, anche gli esperti, ora come ora stanno navigando a vista, vivendo praticamente alla giornata. Indubbiamente nel corso di questo anno e mezzo di pandemia sono stati fatti
passi da giganti nella lotta al Covid e, probabilmente, se ne faranno altrettanti nei prossimi mesi. Per cui è prematuro già da ora fare qualsiasi tipo di pronostico o previsione.