Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano, insegna come professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova e in queste ore ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sulla utilità del green pass.
Il Green pass non serve per la sicurezza nei luoghi chiusi
Il dott. Andrea Crisanti ha detto la sua su un tema ed un argomento che in questi giorni investe l’opinione pubblica e il mondo scientifico e politico.
Secondo lo stesso, bisogna fare attenzione, perché “il green pass non è una misura di sanità pubblica come viene fatta passare dal governo in modo totalmente errato.”
Crisanti ha sottolineando che
il certificato verde “viene millantato come misura per creare ambienti sicuri, ma non ha proprio senso”. L’unico scopo positivo del green pass “è quello di
aumentare la percentuale dei vaccinati”.
Il Green pass, quindi, per Andrea Crisanti,
non serve per la sicurezza nei luoghi chiusi ma solo ad
aumentare i vaccinati. Per l’esattezza, questo è il commento alla strategia di Governo per la riapertura dei luoghi al chiuso che vede in prima linea proprio la certificazione verde di avvenuta vaccinazione o di test entro le 48 ore.
"È giusto utilizzare il ‘lasciapassare' come incitamento alla vaccinazione, è sbagliato far intendere che avendolo, addirittura dopo una sola dose di vaccino, si sia al sicuro, che ne so, in un ristorante al chiuso con altre cento persone, tanto per fare un esempio" ha spiegato l’esperto in una intervista rilasciata a ‘Il Fatto Quotidiano'.
L’utilità del green pass per incentivare i vaccini
L'unico scopo positivo del green pass secondo Crisanti “è quello di aumentare la percentuale dei vaccinati”, una politica legittima del Governo in chiave di contenimento del contagio ma che, a parere dello stesso, non significa certo creare ambienti sicuri al chiuso.
Viene messa in discussione la scelta comunicativa dell’Esecutivo che fa passare il certificato verde da strumento di sicurezza, mentre invece, il suo vero scopo è quello di aumentare i vaccinati.
“Attenzione il green pass non è una misura di sanità pubblica come viene fatta passare dal governo in modo totalmente errato" ha spiegato il microbiologo, aggiungendo che il certificato “viene millantato come misura per creare ambienti sicuri, ma non ha proprio senso, non c’è niente di più falso”.
“Io non sono contrario all'utilizzo del green pass in senso lato, basta chiamarlo per quello che è. Non tollero l'ipocrisia del governo su questo. Se uno Stato vuol fare rispettare la legge deve comminare sanzioni molto chiare ma non può mentire" ha proseguito Crisanti.
Il docente di microbiologia ritiene da tempo che l'immunità di gregge sia impossibile e ora, con la variante Delta, ce n’è la certezza, per questo è importate il vaccino.
Sull’importanza del vaccino, si è espresso anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive all'Ospedale San Martino di Genova: “lo scenario di questo luglio/agosto è diverso da quello che abbiamo visto in marzo/aprile. Con la cosiddetta variante Delta del Coronavirus è come se fossimo di fronte a un virus nuovo: ci dobbiamo dimenticare dell'immunità di gregge e dobbiamo pensare a una convivenza con questo virus. Con l'aiuto dei vaccini, senza se e senza ma".