Italia - Covid, lockdown e donne vittime di violenza: ecco il Reddito di libertà

Nuova misura di sostegno per ridare alle donne vittime di stalking dignità e indipendenza: a quanto ammonta la cifra e come richiederla

Redazione 23/07/2021 13:04

Con la pandemia e i lockdown dell'ultimo anno sono aumentati i casi di violenza sulle donne. L'isolamento forzato e la paura del contagio sono tutti fattori che hanno contribuito ad alzare il rischio per le donne vittime di abusi, costrette a restare tra le mura domestiche con il loro tiranno. Chiedere aiuto non è facile: spesso ci sono figli da tutelare, c'è la paura di ritorsioni, ma restare in quella che diventa una prigione senza via d'uscita è ancora più dannoso. Nel 2021 sono aumentate le chiamate al numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking. La sensibilizzazione e le iniziative per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne non mancano, tuttavia il problema resta e le denunce sono ancora poche
 
La misura del Reddito di libertà
Una misura di sostegno per ridare a queste donne dignità e indipendenza arriva dal governo e si chiama Reddito di libertà. Si può richiedere anche se si gode del Reddito di Cittadinanza. Introdotto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 17 dicembre 2020, è una misura di sostegno dedicata alle donne vittime di violenza e in difficoltà economica.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale ad idearlo è stato l'ex premier Giuseppe Conte che, dopo l'ok della Corte dei Conti, ha deciso di finanziarlo con fondi da 3 milioni di euro da distribuire a Regioni e Provincie autonome.
 
L'assegno
Alle donne vittime di violenza che versano in grave difficoltà economica viene erogato un assegno mensile di 400 euro. A vigilare sulla legittimità delle domande è l'Inps. In particolare la somma aiuta le donne a sostenere spese per: 
• Assicurare autonomia abitativa
• Assicurare autonomia personale
• Coprire il percorso scolastico e formativo dei figli minori 
 
Come fare domanda
Per accedere alla misura, la cui durata non è superiore ai 12 mesi, si deve fare domanda all’Inps: nella richiesta la vittima ha il compito di certificare la condizione di fragilità e lo stato di violenza subita.
 
Alla domanda va allegata:
• La dichiarazione di adesione al percorso di emancipazione ed autonomia firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza al quale si è iscritti
• La dichiarazione del servizio sociale professionale che attesti lo stato di bisogno legato alla situazione d’urgenza
In mancanza dei requisiti, l’Inps può sospendere l’utilizzo del Reddito di libertà.
 

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