Cgil e Uil hanno indotto uno sciopero generale per la giornata di venerdì 17 novembre. Dopo una braccio di ferro durato giorni tra governo e sindacati, lo stop dei trasporti pubblici è però stato ridotto da 8 a 4 ore. Disagi anche in altri settori come quello della pubblica amministrazione, della scuola e della sanità che durerà invece per tutte le 8 ore. Protesta ancora più ampia poi nelle regioni del Centro, con anche i settori metalmeccanici, dell’edilizia e del commercio coinvolti.
Lo sciopero dei trasporti
Per quanto riguarda i treni, Trenitalia ha già comunicato che potrebbero esserci delle modifiche al servizio anche oltre l’orario di conclusione dello sciopero. Previste quindi limitazioni e cancellazioni per alcuni treni regionali. Per quanto riguarda invece il trasporto publico locale, a Milano, Napoli e Bologna non ci saranno problemi. Situazione diversa invece a Roma, con l'Atac pienamente coinvolta nello sciopero. Stop ridotto per altre città come Palermo, Torino, Firenze, Bari e Cagliari.
Gli altri settori coinvolti
Anche nella
pubblica amministrazione, scuola e sanità ci saranno dei disagi. Nel pubblico dovranno comunque essere garantiti i
servizi considerati “essenziali”, ovvero quelli riferiti alla
vita delle persone nella sanità. A rischio invece le
visite mediche programmate per la giornata di oggi. Molte scuole, uffici postali e comunali sono rimasti chiusi a causa dell’alta adesione dei dipendenti.
Maurizio Landini, leader della
Cgil, ha spiegato così la scelta dello sciopero:
"Ad oggi c'è un motivo in più per scendere in campo: quello di difendere per tutti il diritto sacrosanto ad esercitare il diritto allo sciopero che è un diritto della democrazia. La nostra non è una mobilitazione semplicemente di protesta, ma sostiene un processo di trasformazione del Paese. E' il momento di scendere in piazza: la maggioranza di questo Paese, delle persone che tengono in piedi il Paese pagando le tasse ha il diritto di essere ascoltata”.