Addio a carta e penna ai concorsi pubblici, sì alla rivoluzione digitale. E’ questo il senso dell’intervento di Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, nel corso del "Caffè della domenica" su Radio24, sul tema Giovani e Concorsi. Per Brunetta "occorrerà sempre di più mettere al centro il merito, la formazione e la qualità, la disponibilità ad apprendere, non sempre è stato così". In Italia "i concorsi sono stati sempre troppo lunghi - precisa - con una durata media di 4-5 anni". Ecco perché "faremo concorsi semplificati, tutto digitale e in 100 giorni, per consentire di fare 2-3 concorsi l'anno in ragione delle loro esigenze e con posizioni certe". Poi la provocazione: "I concorsi non saranno più ‘piatto ricco mi ci ficco’, con molti giovani che hanno fatto i concorsisti di mestiere". Brunetta parla dei giovani come "vittime di una cultura deteriore, di una cultura assistenzialistica che non mette al centro il merito". E in merito al "no al concorso" da parte di candidati che affermano di aver partecipato a un corso con stage, spiega: "Si minacciano addirittura manifestazioni di giovani con dei cartelli Non vogliamo fare il concorso".
Proteste per il Concorsone della Regione Campania
Intanto continua
la polemica sulla fase finale del concorso Ripam della Regione Campania. Concorso lanciato un anno fa dal governatore Vincenzo De Luca per assumere circa 2mila giovani. Nel dettaglio sono 1.880 gli esaminandi che dopo aver superato la prova scritta e orale hanno svolto un anno di tirocinio, con uno stipendio di circa mille euro al mese pagato dalla Regione. L’ultimo scoglio prima dell’assunzione a tempo indeterminato sarebbe stato il colloquio orale, ma il ministro della P.a. ha deciso di cambiare i programmi e di sottoporre i vincitori del concorso a un’altra prova scritta. Posizione che non è stata condivisa dai giovani coinvolti: di qui le proteste dei giorni scorsi davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Ora il duello si sposta in aula: da una parte i due partiti della maggioranza di governo in contrasto sul sostegno a Brunetta, dall’altra il via libera a chi ha già partecipato a una prova scritta.