Italia - Caso Morisi, bufera nella Lega. Salvini: "Attacco gratuito a 5 giorni dal voto"

Il leader del Carroccio: "La vita privata non mi permetto di giudicarla, quella politica sì". Ilaria Cucchi: "In campagna elettorale disse 'Ilaria Cucchi fa schifo', mai avute le scuse"

Fonte: Facebook

Redazione 29/09/2021 10:09

"L'attacco nei confronti della Lega è indegno di un Paese civile". Matteo Salvini, segretario del Carroccio, risponde così al linciaggio mediatico che il popolo del web sta riservando in queste ore a Luca Morisi, ex social manager della Lega di Salvini, finito sotto indagine per traffico di droga. Salvini rigetta le tesi di chi sostiene che l'attacco via social subito da Morisi sia in qualche modo meritato: è nota infatti la gestione di alcune campagne mediatiche in passato da parte del suo guru.
 
L'ira di Salvini
Quello nei confronti di Luca Morisi "è un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto. Stanno imbastendo un processo politico", spiega il leader della Lega. "Io penso che italiani che riconoscono alla Lega la maggioranza dei consensi non siano estremisti di destra, evasori fiscali, razzisti - dice Salvini intervenendo su Radio 1- La vita privata io non mi permetto di giudicarla, quella politica ". Poi prosegue: "Ho mai giudicato il figlio di Beppe Grillo indagato per stupro? No, non mi permetto".
 
In merito alle critiche di chi come Ilaria Cucchi e Laura Boldrini in alcune occasioni si è sentito attaccato dal sistema social della Lega ribattezzato "la Bestia", l'ex ministro dell'Interno replica: "Sapete quante minacce di morte ricevo io quotidianamente? Nei confronti della Lega c'e' un trattamento arrogante e supponente. Io non giudico la vita privata. Non giudico l'arresto dei genitori di Renzi, i problemi privati di figli, cugini, nipoti che sbagliano".
Tuttavia, "condanno e condannerò ogni utilizzo di sostanze stupefacenti, e giudico folle ogni parlamentare, cantante, vip che invita a legalizzare alcune droghe. Lo Stato spacciatore lo combatto finché campo. La droga è morte, chi spaccia è criminale, chi consuma va aiutato, perché ha problemi". 
 
Salvini continua a difendere l’amico sotto attacco mediatico: "Morisi è solo un capro espiatorio - afferma - è un consumatore di droga che va aiutato, non uno spacciatore. E nessuno chieda di abiurare gesti del passato. Poi risponde a chi menziona la famosa citofonata di Bologna: "Non mi pento - dice sicuro - Lì c’erano degli spacciatori, non andiamo a caso. Sono stato ministro dell’Interno, qualche contatto con le forze dell’ordine ce l’ho".
 
La voce di Ilaria Cucchi
Per Ilaria Cucchi è impossibile dimenticare quel "Ilaria Cucchi fa schifo", detto in campagna elettorale dal leader del Carroccio. "A suo tempo avevo chiesto le scuse a Matteo Salvini per i suoi attacchi a me, alla mia famiglia ed a Stefano - spiega la sorella di Stefano Cucchi in una intervista alla Stampa - Ovviamente quelle scuse non sono mai arrivate. La sua risposta alla sentenza pronunciata dalla Corte di Assise di Roma con la quale venivano condannati i responsabili del pestaggio mortale di mio fratello è stata che la droga fa male".
 
Poi ricorda "le sue continue prese di posizione ai miei danni hanno scatenato la Bestia che ha sbranato la mia famiglia intera facendo leva sui sentimenti più bassi e biechi che può provare il genere umano. Sto parlando del sangue della mia famiglia versato dal momento in cui, il 22 ottobre di 12 anni fa, è stata costretta a 'riconoscere' il cadavere di Stefano all'obitorio di piazzale del Verano a Roma - prosegue - La politica non è il mio posto. Questo perché sono incapace di astrarre l'immane tragedia che ha distrutto le nostre vite per avventurarmi in analisi politiche che non mi competono. Sono incapace di perdere di vista il fatto che 'la Bestia' si è cibata di persone normali che, come me, sono state travolte da tragiche vicende giudiziarie infliggendo loro, spietata, dolore che si è aggiunto ad altro dolore".
Ilaria Cucchi conclude: "Nonostante tutto questo io mi sento di condividere il dolore di Luca Morisi, come essere umano che è stato costretto a rivelare tutte le sue fragilità. Non nutro sentimenti di odio o vendetta nei suoi confronti. Sarei tuttavia ipocrita se non ammettessi la rabbia che provo nei confronti di colui che della 'Bestia' ha saputo fare la sua forza violenta, cinica e distruttiva, nel sacro nome del consenso cieco e ostaggio delle facili suggestioni liberatorie dalla paura, Matteo Salvini. Questa, lo riconosco, è la mia debolezza".

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