Italia - Bolletta elettrica: previsto un rincaro del 40%. Il governo si impegna a tutelare le famiglie

L'aumento è determinato dai costi maggiorati dell'anidride carbonica. I dati sui rincari provengono dall'autorità garante dell'Arera. Il ministro Cingolani promette un intervento del governo

Redazione 14/09/2021 12:17

 
In questi ultimi giorni, si parla tanto del rincaro del 40% delle bollette elettriche previsto per l’imminente autunno. Ecco perché le bollette della luce subiranno questo aumento e quali potrebbero essere gli interventi governativi a tutela di famiglie e consumatori. 
 
I motivi del rincaro
Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani lancia l'allarme sui rincari da ottobre. Poi rassicura: “tuteleremo le famiglie”. Sui rincari, pesa l'aumento del gas (+30%) e il costo dei "certificati di inquinamento" pagati dalle aziende.
Dunque sembrerebbe proprio che la stangata sia in arrivo per i consumatori. La notizia di un aumento consistente dei prezzi dell’energia era in circolazione già giorni e ieri il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha lasciato tutti di stucco tirando fuori le cifre: dal primo ottobre «la bolletta elettrica aumenterà del 40%», ha osservato parlando a un convegno. Un “salto” notevole e mai visto. «Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%. Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle» e il governo «s’impegna a farlo», ha affermato il ministro.
Cingolani ha spiegato i motivi dell’aumento: «Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta e perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta». «Il costo dell’energia è un problema internazionale, in Italia c’è una Authority, l’Arera, che sta valutando... Il problema è che questo va a colpire la competitività industriale e anche le classi più vulnerabili. È un problema su cui stiamo lavorando», e «il governo è impegnato a tutelare le famiglie» ha assicurato il ministro.
 
Il parere delle associazioni dei consumatori
Secondo le associazioni dei consumatori «un aumento dell’elettricità del 40%, se confermato, sarebbe letale per famiglie e cittadini. Per una famiglia tipo costerebbe 247 euro su base annua, calcola Unc.
A queste somme, si andranno ad aggiungere gli aumenti della bolletta del gas, stimati attorno al 30%. «Una stangata insostenibile», interviene la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini e Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana aggiunge: «Il ministro non si limiti a denunciare la cosa, si attivi per evitarla». 
I dati dell’aumento in bolletta sono stati elaborati dall’Arera, cui spetta di fissare i prezzi sul mercato interno tutelato. L’allarme sui rincari sembra dare argomenti ai sostenitori del nucleare: Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia, a fronte della «mazzata su imprese e famiglie» sollecitava ieri «il ministro «a porre con urgenza il tema del nucleare all’attenzione del governo». Inoltre, l’aumento dei prezzi della C02, (che però a detta di Cingolani incide solo per il 20% nel rincaro complessivo), potrebbe spingere per favorire la transizione verde.
Le quotazioni dell’energia sono salite per il costo del gas, un rincaro alimentato dalla ripresa dell’economia mondiale con il contenimento dell’epidemia Covid. Ma l’altro elemento di incremento dei costi è dato dall’aumento del prezzo dell’anidride carbonica, quello che le aziende che la producono devono pagare comprando quote di emissioni nel sistema europeo Ets: tale prezzo viene aumentato gradualmente, per spingere le imprese a decarbonizzare.
Nel terzo trimestre 2021, iniziato il primo luglio, il costo dell’elettricità era aumentato del 9,9%, e quello del gas del 15,3%. Ma la bolletta della luce sarebbe salita del 20%, se il governo non fosse intervenuto per calmierarla. Ora per il governo si prospettano nuove decisioni da prendere.
 
I possibili rimedi governativi: il ricorso a tutti i proventi delle aste CO2
Visto il prospettarsi di un cospicuo rincaro nelle bollette elettriche, il governo potrebbe intervenire a tutela di famiglie e consumatori. Un provvedimento in materia potrebbe essere adottato di qui al 28 settembre, quando l’autorità di regolazione Arera definirà tutti gli aumenti. Nelle scorse settimane si sono rincorse voci sull’intenzione di trasferire sotto la fiscalità generale (cioè le tasse pagate da tutti i contribuenti) almeno gli oneri per il sostegno alle rinnovabili, che pesano per il 70% degli oneri generali di sistema (a loro volta circa un quarto della bolletta). A pagare, in quel caso, sarebbero perciò tutti. 
In parallelo, per rimediare ai rincari e in attesa di un intervento a livello Ue, si può seguire la strada indicata a luglio dal presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, e in parte già percorsa: per calmierare i prezzi, si possono utilizzare tutti i proventi delle aste del mercato europeo Ets dei permessi di emissione di CO2. Queste "quote di inquinamento" che i produttori di energia e in parte le industrie inquinanti sono tenuti ad acquistare per ogni tonnellata di CO2 che disperdono nell’ambiente, oggi costano oltre 60 euro l’una. Nel secondo trimestre l’Italia ha incassato 719 milioni di euro per queste fonti inquinanti, in aumento del 168% sull’anno precedente e quasi il doppio rispetto al primo trimestre. Proseguendo così, i ricavi per lo Stato potrebbero raggiungere quest’anno i 2,5 miliardi: entrate che potrebbero essere stornate e tornare utili per una sorta di "restituzione" e sconto sulle bollette elettriche dei cittadini. Se si opta per questa soluzione, andrebbe però cambiata la legge (del governo Monti) che destina metà di questi proventi al fondo ammortamento dei titoli di Stato, cioè a ridurre il debito pubblico. 
Già a luglio, per attenuare i rincari, il governo ha stanziato 1,2 miliardi, metà dei quali finanziati appunto con i ricavi delle aste. Questa volta però, per contenere il rincaro, saranno necessarie più risorse.  

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