Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che taglia
gli aumenti di elettricità e gas, ma le associazioni dei consumatori protestano: "La stangata resta, da 112 a 236 euro a famiglia". Nel dettaglio, le misure messe in campo dal premier
Mario Draghi come interverranno sul
caro-bollette?
I calcoli del governo
Il governo ha stanziato
tre miliardi di euro con l'obiettivo di attenuare gli effetti della
stangata sulle bollette di luce e gas che attende gli italiani nel prossimo trimestre. Il pacchetto di misure approvate dal Cdm dovrebbe quindi evitare il salasso nelle tasche delle famiglie: le stime parlano di un aumento del
40% del prezzo dell'elettricità e del
30% per quello del gas. L'intervento dell'Esecutivo è quindi
sterilizzare gli aumenti. Si tratta di una misura temporanea, ma soprattutto di "un intervento con una forte valenza sociale - ha detto Draghi - per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili".
La protesta di Assoutenti
A beneficiare delle nuove misure previste nel decreto taglia-bollette sono gli oltre 3 milioni di persone che hanno ottenuto il bonus energia. Per questa categoria di consumatori vengono di fatto azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta. Palazzo Chigi ha spiegato che le suddette misure serviranno ad azzerare le aliquote relative agli oneri generali di sistema "per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese con utenze in bassa tensione, per 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kw". In merito al gas, "per circa 2,5 milioni di persone che beneficiano del bonus sociale sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta". Ma l'intervento "in corner" del governo non convince le associazioni dei consumatori che giudicano le misure messe in campo deludenti. Per Assoutenti che ha calcolato aumenti annui di 112 euro per la luce e 236 per il gas, "ridurre Iva e oneri di sistema a tempo determinato non significa risolvere il problema".