L'attacco hacker che ha colpito i sistemi informatici della Regione Lazio è riuscito ad infiltrarsi nel sistema dopo aver violato l'utenza di un dipendente regionale in smart working. "Il rischio zero ho imparato che non esiste, hanno colpito in maniera organizzata, programmata, soprattutto in un momento in cui le modalità di smart working hanno abbassato i livelli di sicurezza per loro natura". Lo ha spiegato, a Italian Tech, l'assessore regionale del Lazio Alessio D'Amato.
Tornano le prenotazioni ai vaccini
D'Amato ha voluto dare rassicurazioni in merito alle prenotazioni dei vaccini: "Nessun problema per le somministrazioni, mentre tra 72 ore partiranno le nuove prenotazioni su un'altra piattaforma informatica", ha detto.
"Ciò che è accaduto a noi poteva accadere ad altri - ha aggiunto - Ciò deve portarci rapidamente a creare quegli argini che possano rendere più difficile valicare questo confine, io credo che questo sia un tema importante anche per i dati di natura sanitaria". Per D'Amato "siamo in guerra, come sotto un bombardamento si contano gli edifici rimasti in piedi e quelli crollati".
Indaga l'antiterrorismo
L'assessore regionale parla di "un'azione criminale, che crea danni importanti a tutta la comunità regionale ma non solo, attaccare Roma e il Lazio è attaccare il nostro Paese". Sull'
attacco hacker che ha colpito il Ced del Lazio indagano anche i pm dell’
antiterrorismo e del pool reati informatici della Procura di Roma. Dopo aver aperto un fascicolo aperto contro ignoti, gli inquirenti procedono per diversi reati tra cui l’accesso abusivo a sistema informatico e la tentata estorsione.