Il 4 agosto scorso a Dubai è stato arrestato Raffaele Imperiale, narcotrafficante e uno dei latitanti più pericolosi e ricercati di sempre. Uno dei massimi esponenti del narcotraffico internazionale e del riciclaggio di denaro, Imperiale era latitante da moltissimo tempo, ma anche così riusciva a gestire i suoi traffici da milioni di euro.
Le operazioni di cattura sono state il culmine di una delicata indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, dal Gico di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, con l’aiuto e il prezioso supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato.
Il patrimonio di Raffaele Imperiale
L’uomo era tra i primi posti nell’elenco dei latitanti del nostro paese; la cattura ha affidato alla giustizia uno dei criminali con le attività illecite più redditizie di sempre con un giro di milioni di euro provenienti da traffici internazionali, in particolare di cocaina. Tra le accuse più gravi anche quella di aver avuto rapporti strettissimi con molte delle principali famiglie camorriste della Campania, conducendo anche qui affari per decine di migliaia di euro.
Le Forze dell’Ordine, negli anno, hanno sequestrato decine di beni appartenenti all’organizzazione di Raffaele Imperiale, ma senza mai riuscire ad acciuffare il diretto responsabile.
Tra i sequestri più importanti ricordiamo quello di Parigi con oltre 1300 kg di cocaina sequestrati dalla Polizia a cui ha fatto seguito l’arresto di Vincenzo Aprea, fedelissimo di Imperiale.
Nel 2016, inoltre, in una villa di Castellammare di Stabia sono stati ritrovati due dipinti di Van Gogh, rubati in Olanda nel 2002 e acquistati illegalmente da Aprea e Imperiale per cifre esorbitanti. Si conclude così una delle carriere criminali più redditizie del nostro paese, con legami che sono arrivati fino ai massimi esponenti della criminalità organizzata mondiale.