"L'Italia così sarà l'unico grande Stato europeo senza la sua compagnia di bandiera. L'interesse nazionale viene ancora una volta sacrificato". E’ il grido d’allarme di
Stefano Fassina sulle condizioni imposte all'Italia dalla
Commissione europea per l'avvio di
ITA. Crea polemica
l’addio ad Alitalia soprattutto perché il piano industriale della nuova compagnia per tanti sembra irrealizzabile. A guidare la protesta è proprio
il deputato di LeU che afferma: "La newco pubblica costituita per arrivare ad una sana compagnia di bandiera, rendono la missione impossibile".
I punti critici imposti dall’Ue
Questi i punti critici per Fassina: "Il brand di Alitalia, l'asset di maggior valore per il trasporto aereo va a gara; ITA perde il 60% degli slot di Fiumicino e il 15% degli slot a Linate;
ITA deve rinunciare in via definitiva al preziosissimo programma Mille miglia, la banca dati di clienti fidelizzati; il ground handling va a gara, ma ITA può partecipare soltanto come socio di maggioranza di una altra società". In merito alla manutenzione, "altro settore di qualità nel perimetro di Alitalia, va ancora peggio - spiega - ITA può partecipare soltanto come socio di minoranza di una altra azienda. Unico pezzo in passaggio a trattativa diretta da Alitalia a ITA è l'aviation".
Ne è sicuro il deputato di Liberi e Uguali: "Con tali amputazioni, diventa davvero fantasioso l'obiettivo di arrivare dai 52 velivoli iniziali ai 105 indicati a regime, nel 2025, dal piano industriale". Poi la previsione: "Nel giro di un paio d'anni ITA verrà inglobata come vettore regionale da una grande compagnia europea controllata dallo Stato".
Il ministro delle Infrastrutture
Il ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, interviene sul tema: "C'e' una transizione da gestire: alcune persone potranno trovare lavoro all'interno dei servizi a terra, magari sotto una compagnia con un altro nome, ma poi c'è il tema degli ammortizzatori sociali - sottolinea - e il ministro Orlando sta lavorando da tempo proprio per preparare, in discussione con le parti sociali, delle soluzioni per chi rischierà di non essere subito nella nuova compagnia". Giovannini assicura che va data "attenzione al sociale".
Alitalia diventa ITA, l’intesa
L’
accordo Ue prevede che il primo volo della nuova Ita sarà il prossimo
15 ottobre: si partirà con una flotta dimezzata di
52 aerei e con
2.800 dipendenti rispetto agli attuali 11mila. Tuttavia, dopo una fase iniziale, l’obiettivo della compagnia e di assorbire
5.750 lavoratori della vecchia compagnia già dal 2022. Il Piano che ha ricevuto l’ok dal Cda prevede
78 aerei nel 2022 e 105 al termine del 2025. Di questi 81 saranno di nuova generazione. Gli hub di riferimento saranno gli aeroporti di
Fiumicino e Milano Linate. La nuova società mette a disposizione 45 destinazioni con 61 rotte con l’obiettivo di estenderle rispettivamente a 74 e 89 nel 2025.