"L’azienda, rilevata la indisponibilità alla firma unitaria dei testi presentati il 6 settembre, requisito imprescindibile per accompagnare la nascita di un progetto così ambizioso e di respiro internazionale, ha preso atto della impossibilità di addivenire ad un accordo". Così in una nota
Ita, la compagnia che dovrebbe subentrare ad
Alitalia, ha fatto sapere l’esito degli accordi sindacali per l’accordo sul nuovo piano economico per la compagnia di bandiera italiana.
Sempre nella nota si legge che all’assemblea sono intervenuti anche i rappresentanti di Anpac, Anpav, Anp e Fast - Confsal che si sono dichiarati ben disposti alla firma dell’accordo; tuttavia nel corso delle scorse ore Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo, già assenti dal tavolo di confronto, hanno fatto pervenire all’azienda una controproposta.
Ita ha comunque confermato di procedere con l’assunzione dei 2800 dipendenti di Alitalia passando, però, attraverso un regolamento aziendale, data l’impossibilità di arrivare a soluzione condivise.
Le dichiarazioni di azienda e sindacati
Per Ita e il suo Presidente Alfredo Altavilla, dietro il rifiuto delle sigle sindacali c’è un pregiudizio di fondo sul progetto stesso; cosa che impedisce la stipula di un accordo che possa accontentare tutte le parti in gioco. Sempre secondo la nuova società, le intenzioni sono più che buone e non c’è motivo di credere che dietro al progetto ci sia qualcosa di diverso dal benessere di Alitalia e dei suoi lavoratori.
Intanto la protesta dei lavoratori sotto la sede dell’Eur ha bloccato la Roma-Fiumicino, con dipendenti e sigle sindacali pronte e dare battaglia a Ita, chiedendo un incontro con i vertici dell’azienda.
Lavoratori e sindacati chiedo l’intervento del Governo perché la società è arrivata al punto di non ritorno. Nel caso non ci fossero riscontri da parte delle autorità, la mobilitazione continuerà anche nelle prossime ore.