Le tappe del corteo
Il corteo si fermerà all’Auditorium Rai del Foro Italico di Largo de Bosis, dove per anni la Carrà ha condotto il suo storico programma “Carramba!” tra il 1995 e il 2008. Seconda tappa in via Teulada 66, tempio del debutto della soubrette al fianco di Lelio Luttazzi nel 1961 con “Tempo di danza”. Negli stessi studi andò in onda nel 1983 “Pronto, Raffaella?”, programma innovativo per l’epoca dove la conduttrice si alternava tra quiz per i concorrenti da casa, coreografie e momenti di musica. Tappa obbligatoria anche al Teatro delle Vittorie: qui il pubblico ricorda le “Mille Luci” al fianco della cantante Mina e il fortunato “Canzonissima” con Corrado tra il 1970 e il 1971. Il teatro delle Vittorie è stato anche la location dell’ultimo show di raffaella Carrà: “A raccontare comincia tu”. Il corteo farà sosta anche davanti alla sede Rai di viale Mazzini per poi dirigersi verso il Campidoglio dove sarà allestita la camera ardente.
La camera ardente
Chi amava l’icona della tv che con il suo talento ha conquistato intere generazioni potrà renderle omaggio in
tre momenti: a partire dalle 18 di oggi e fino a mezzanotte di mercoledì 7 luglio, poi dalle 8 alle 12 e dalle 18 alla mezzanotte di giovedì 8 luglio, per terminare venerdì 9 luglio dalle 8 alle 11.
I funerali, invece, si svolgeranno venerdì 9 luglio nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli dalle 12. Il Tg1 trasmetterà in diretta la cerimonia.
La diva che non amava fare la diva
E intanto, continuano ad arrivare testimonianze di affetto da parte di chi l’aveva conosciuta. Barbara Boncompagni, figlia di Gianni, aveva 5 anni quando Raffaella e il padre iniziarono una storia e poi la convivenza. “Dentro casa era un ciclone, me la ricordo come Mary Poppins – dice in una intervista al Corriere della Sera - Non amava fare la diva. Proveniva da una storia familiare semplice, era dotata di una umiltà impressionante, grande pudore, detestava le celebrazioni. Se potessi ancora dirle qualcosa, le direi: quanto bene ti voglio".
E il dj francese Bob Sinclair le dedica un pensiero speciale: "Ci sono persone che dovrebbero vivere per l'eternità e Raffaella era una di questa - dice l’artista al Messaggero - che Dio la benedica". Il dj ricorda la nascita del progetto musicale nel 2011, ovvero il remix di “A far l'amore comincia tu”: “Cenammo insieme a Roma: scattò subito qualcosa che ci fece sentire complici. Raffaella mi disse: Senti, sono dieci anni ormai che io non faccio niente. Poche ore dopo eravamo in studio a chiudere il remix: fu un momento sospeso tra la nostalgia e la voglia di essere ancora sul pezzo".